Il mese scorso mi sono cimentato in una due giorni di camminata a passo svelto lungo il (non ancora) famoso Cammino di San Benedetto. Solo due giorni perché purtroppo il tempo è quello che è, ma in teoria per farlo tutto ci si dovrebbero impiegare due settimane o poco più.
Ebbene ho registrato tutto il percorso con Google MyTracks e al termine ho inviato i due file alla mia compagna di viaggio che ne aveva bisogno per scrivere un articolo sul suo blog. Vero che è in russo, ma le foto si capiscono e volendo si può tradurre l’articolo, quindi farò a meno di scriverne (anche perché le foto più belle usate da lei sono mie…).
L’altro giorno Daria mi scrive dicendomi come si fa a usare quei file, perché quel formato (kmz) è strano e non riesce a usarli in alcun modo… ebbene, visto che lei non ci è riuscita magari altri hanno avuto questo problema, quindi ecco un piccolo vademecum.
Il kmz nient’altro non è che un archivio zip contenente un file kml ed eventuali file multimediali. Volendo si può decomprimerlo con un normale programma di gestione archivi (7zip, IZarc, …), oppure semplicemente cambiandone l’estenzione in .zip lo si può aprire come archivio.
Il kml è sostanzialmente un file di testo (più precisamente un file xml) contenente tutte le informazioni riguardo la mappa: partenza, arrivo, durata, percorso con relative coordinate e così via.
Se come lei volete fare una mappa – da condividere sul blog o con gli amici – utilizzando le registrazioni fatte con MyTracks o qualunque altro programma, il mio consiglio è quello di usare Google My Maps, creare una mappa all’uopo, importare i file (kml o kmz, è uguale) e poi rendere la mappa visibile al pubblico.
Una nuova mappa può essere creata con facilità direttamente da dentro Google Drive:
Il risultato della somma dei due tracciati kmz registrati con MyTracks e pubblicati con MyMaps è questo qui:
Nella speranza di trovare un giorno il tempo e la compagnia per fare tutti i 310 km del percorso, non mi resta che augurare un buon pellegrinaggio tecnologico a tutti!